Visita guidata a Benevento

Visita guidata a Benevento

Chi si trova in Campania non può che inserire nel proprio itinerario turistico una visita guidata alla città di Benevento. Benevento è una città romana sorta nel cuore del Sannio, collegamento tra il tirreno e l’adriatico, capitale di un principato vanto dei Longobardi del meridione. Affidarsi ad una guida turistica autorizzata è la scelta giusta per pianificare una visita guidata a Benevento, luogo dove si sono incontrati culti e tradizioni dell’oriente e dell’occidente romano, centro medievale stimolo di cultura e religione.

Agenzie viaggi e tour operator scelgono Benevento per proporla alle clientele più esigenti, sicuri di soddisfare a pieno le aspettative ad esempio di gruppi scuola per le gite scolastiche, gruppi organizzati o famiglie. La storia di Benevento e i suoi monumenti, tracce indelebili di una antica e gloriosa città del mezzogiorno, affascinano un pubblico variegato, dai bambini ai più anziani. Le visite guidate sono pianificate su misura del visitatore, le guide turistiche di Benevento propongono visite guidate alla città durante tutto l’anno su prenotazione e seguendo anche quelli che sono gli orari d’apertura dei musei e delle aree archeologiche.

Un monumento che ha incantato studiosi e viaggiatori di sempre è il l’imponente Arco di Traiano, oggi uno dei simboli di Benevento e della sua storia, costruito tra il 114 e il 117 è l’arco trionfale meglio conservato tra quelli eretti in tutto il mondo romano, con i suoi oltre 15 metri di altezza è riccamente decorato dai raffinati bassorilievi in onore dei successi ottenuti dall’imperatore di origine iberica che aveva portato l’impero di Roma alla sua massima estensione territoriale.

L’arco monumentalizzava l’inizio della via traiana, una nuova via di collegamento stradale voluta dall’imperatore. Era una strada alternativa all’Appia che accorciava di due giorni il cammino tra Benevento e la Puglia.

Il capoluogo sannita divenuto colonia latina nel 268 a.C. aveva cominciato a rivestire una notevole centralità nello scacchiere politico romano proprio in virtù della sua posizione (Area archeologica dell’Ipogeo del Duomo di Benevento) geografica strategica di cerniera tra Roma e il mediterraneo orientale.

Durante l’età imperiale Benevento è interessata da un’importante monumentalizzazione urbana destinata a farla diventare (Area archeologica del Sacramento) una dei centri principali dell’Italia centro-meridionale.

L’obelisco che oggi abbellisce piazza Papiniano è uno dei due obelischi gemelli che dovevano adornare l’ingresso monumentale di un grande tempio di Iside fatto costruire dall’imperatore Domiziano nel primo secolo dopo Cristo.

Nell’ambito della sua politica imperiale assolutista ispirata ai grandi sovrani di tradizione orientale, primi fra tutti i faraoni, Domiziano aveva stabilito un profondo legame con (Museo ARCOS di Benevento) Iside, potente divinità dell’antico Egitto e aveva scelto Benevento, dove il culto di Iside era già diffuso a partire dal secondo secolo a.C. per erigere un tempio a lei dedicato.

Tra la fine del primo e gli inizi del secondo secolo d.C. Benevento si dotò di un imponente teatro, i cui resti sono stati riportati alla luce intorno al 1920. Fra i teatri antichi conservati è uno dei più grandi e dei più belli, ha un diametro di novanta metri e poteva ospitare oltre diecimila spettatori.

Fino al quarto secolo il pubblico affollava gli spalti di questo imponente edificio di spettacolo simbolo di una città ancora fiorente, poi verso la fine del secolo un rovinoso terremoto causò il crollo degli ordini superiori del teatro romano e diede inizio al declino della città romana.

L’impero romano e poi quello bizantino non furono capaci di difendere Benevento dalle distruzioni apportate da visigoti, vandali e ostrogoti in Italia meridionale che culminarono nel 545 d.C. con la devastazione della città da parte del re goto Totila.

Pochi decenni dopo, la ricostruzione delle mura cittadine ad opera dei Longobardi segnò la rinascita di Benevento.

Il travagliato passaggio tra l’età antica e quella medievale avvenne nel territorio del Sannio sotto il segno del ducato longobardo di Benevento istituito pochi anni dopo l’invasione del nord della penisola dei Longobardi di Algoino nel 568 d.C.

Nel settimo e nell’ottavo secolo a Benevento (Complesso Monumentale di Sant’Ilario a Port’Aurea) sorsero nuovi edifici di culto e arricchirono sempre di più il paesaggio urbano. Splendido esempio di questo rinnovamento della città è la chiesa di Santa Sofia, un edificio unico nel suo genere, frutto del progetto culturale e politico del duca Arechi II.

Costruita subito dopo l’elezione di Arechi nel 758, la Basilica fu ricostruita in forme barocche alla fine del seicento e solo negli anni cinquanta del secolo scorso fu riportata a quella che presumibilmente doveva essere l’originale struttura longobarda. Una struttura incredibilmente originale ed innovativa.

L’interno è scandito dall’insolito accoppiamento di un nucleo centrale esagonale formato da sei colonne con una corona decagonale costituita da otto pilastri e due colonne.

Altrettanto spiazzante è la forma delle due pareti in parte circolare nella zona dove insistono le tre absidi e in parte a forma di stella. È qui che il duca fa deporre le reliquie di santi consoli alla cultura longobarda come il santo guerriero Mercurio ed è qui che celebra questi santi utilizzando il canto beneventano, un canto locale distinto da quello gregoriano che diventa l’emblema della religiosità longobarda del ducato.

Benevento diventa anche la capitale di un principato longobardo che resisterà sino alla conquista dei Normanni. Accanto alla chiesa Arechi fece costruire un monastero femminile benedettino di cui divenne badessa la sorella Gariberga, il monastero di cui oggi si può ammirare lo splendido chiostro realizzato nel dodicesimo secolo divenne un grande polo di cultura, in particolare il suo scriptorium fu uno dei maggiori centri di produzione libraria del medioevo.

In pieno medioevo mentre nel resto d’Italia non ci si sentiva più longobardi a Benevento e in gran parte del Mezzogiorno si rivendicava orgogliosamente la cultura longobarda di quel territorio, una cultura che oggi ha ottenuto il suo riconoscimento più importante con l’inserimento del complesso di Santa Sofia nei luoghi del potere longobardo d’Italia riconosciuto dall’Unesco.

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La guida turistica oltre ad essere autorizzata è ache particolarmente specializzata sulla città di Benevento.

Mediamente una visita guidata alla città di benevento dura circa 2/3 ore.