Un violento terremoto distrusse nel 1688 l’antico borgo medievale, risparmiando solo parte della Torre di guardia di cui ancora oggi se ne vedono i ruderi. La nuova Cerreto, costruita più a valle, si erge con la sua caratteristica disposizione a scacchiera, su un ameno colle ai cui lati scorrono due torrenti: il Turio ed il Cappuccini affluenti del Titerno, da cui prende il nome l’intera valle.
I primi riferimenti storici sulle origini li troviamo nel libro XXV di Livio che, narrando le vicende della seconda guerra punica, accenna ad una “Cominium Ceritum” avamposto sannita contro Roma, posta tra Benevento e Bovianum. Non molto sappiamo dell’antica Cerreto fino all’epoca normanna.
Nel 1151 primo Signore della Contea di Cerreto fu Guglielmo I Sanframondi. Quando le note vicende storiche portarono nella nostra terra gli Aragonesi, Cerreto divenne feudo del Conte di Maddaloni Diomede Carafa.
Sotto il potere di questa dinastia, che dominò dal 1483 al 1806 con 11 Conti, furono definiti gli Statuti dell’Università (1541). Più volte eletta a propria residenza dai Vescovi Telesini – il primo di cui si ha menzione fu Giacomo Giovan Bartolomeo di Cerreto (1353-1372) – è stabile sede di episcopio dal 1600.
La Cerreto seicentesca aveva una ricca economia artigianale e mercantile. Numerose erano le greggi e florida l’industria dei pannilana.
Finita di ricostruire nel 1696, la nuova Cerreto vide rifiorire numerose attività artigianali tra le quali rimane la ceramica. Capoluogo di Circondario, nei travagliati anni che seguirono l’Unità d’Italia, fu teatro di gesta brigantesche.
Nel 1881, da pochi decenni annessa alla nuova provincia di Benevento, vide nascere la Società di Mutuo Soccorso tra gli operai ed artigiani, ancora oggi in solidale attività.
Ricostruita subito dopo il terremoto del 5 giugno 1688 dall’illuminato duca Marzio Carafa, la nuova Cerreto viene progettata con una originale visione urbanistica che armonizza utilmente i criteri antisismici dell’epoca, la concezione spaziale e religiosa del barocco e le esigenze economico-sociali del ceto artigianale e mercantile.
La disposizione delle strade è a “maglia ortogonale” o a “scacchiera”. Gli isolati a “spina” o a “corte”. Le larghe piazze e gli ampi spazi posteriori ai fabbricati, sono utile via d’uscita in caso di evento sismico.
Le visite guidate a Cerreto Sannita non possono che incentrarsi sul tema della ceramica. Recenti rinvenimenti di frammenti hanno confermato l’ipotesi della presenza dell’arte ceramica già nella Cerreto medievale. Con la guida turistica si capirà come l’argilla, l’acqua abbondantemente fornita dai torrenti che circondano Cerreto e la legna dei vicini boschi hanno sempre consentito l’attività delle fornaci.
Nel XVII secolo, grazie anche ad una facoltosa borghesia mercantile, inizia la vera e propria fioritura di questa vivace attività artigianale che, allontanandosi dagli stretti canoni dell’arte popolare si avvicina ad una più raffinata e colta produzione.
Nel XVIII secolo l’arte ceramica assurge a grande notorietà per la particolare bravura di “faenzari” come i Festa, i Marchitto, ma soprattutto come Nicola Giustiniani, figlio d’arte, soprannominato “belpensiero” per le sue straordinarie capacità artistiche.
A Cerreto Sannita sia le agenzie viaggi che le scuole per le gite scolastiche scelgono la visita guidata con le guide turistiche autorizzate per capire come ancora oggi le esperte mani degli artigiani locali plasmano, con fervida fantasia, anfore, fiaschette, acquasantiere, piatti e maioliche nei classici colori: giallo, verde ramina, arancio, blu e manganese. Ricorrenti i temi naturalistici, paesistici, allegorici e i motivi geometrici oltre ai temi religiosi, segno della costante spiritualità dell’epoca.
Terminata la visita ci si potrà fermare in centro città per acquistare souvenir o per fermarsi nei bar / ristoranti dove sarà possibile apprezzare la cucina tipica locale. In alternativa, sarà possibile chiedere alla guida le indicazioni per dirigersi in qualsiasi altro posto si desideri andare.
Ponte Annibale o “delle pecore”
La Leonessa
Piazza S. Martino
Chiesa di S. Maria delle Grazie e convento dei Cappuccini
Chiesa Cattedrale, Episcopio e Seminario
In aereo: Aeroporto di Napoli (Capodichino)
In macchina: Autostrada A1 e A16
In treno: www.trenitalia.it
La guida attenderà i visitatori alle porte del centro storico, per poi iniziare la visita guidata al borgo di Cerreto Sannita. Il percorso di visita viene pianificato a seconda delle esigenze del visitatore.
Molti dei nostri tour sono pianificati espressamente sulle esigenze dei visitatori. Per qualsiasi richiesta, ti basterà compilare il modulo che trovi qui, e ti richiameremo al più presto per darti tutte le informazioni di cui necessiti, o per pianificare insieme il tuo tour.
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