L’impianto costruttivo del monastero di Padula

storia dell'architettura monastero certosa padula
la reggia del silenzio a Padula

 Curiosità. L’impianto costruttivo delle certose è sempre uguale. Rimane sempre inalterato in qualsiasi paese esse siano state costruite, poiché deriva dalla rigida applicazione della regola nel monastero.

Gli ambienti delle certose si dividono in “casa bassa” e “casa alta”: nella prima rientrano i luoghi di lavoro, dove i conversi, monaci a tutti gli effetti, ma che volontariamente non prendono il voto di clausura, alloggiavano, e dirigevano le varie attività produttive e i servizi. La seconda, invece, è la zona di residenza dei padri, adatta per condurre una vita ascetica in assoluto silenzio e nella più stretta clausura.

Dell’impianto più antico restano nell’abbazia di Padula pochi elementi: tra questi si ricordano lo splendido portone della chiesa datato al 1374 e le volte a crociera della chiesa stessa. Nel 1500 furono avviati i lavori di ampliamento che modificarono totalmente l’antica struttura trecentesca. In quegli anni, tra l’altro, furono iniziate le opere strutturali che porteranno, molto più tardi, alla realizzazione del Chiostro più grande del mondo e dello scalone ellittico.

Agli inizi del 1800, con l’arrivo dei soldati francesi di Napoleone, si concluse l’epoca felice vissuta dalla reggia di Padula per cinque secoli. Nel 1807 i monaci furono costretti ad abbandonarla, in quanto fu soppressa ed utilizzata come caserma dal generale Massena’. Tutto il tesoro d’arte che i monaci avevano acquisito nei secoli precedenti, fu portato via, compresi i testi della ricchissima biblioteca.

Cessata la dominazione francese, i certosini poterono tornare nel monastero. L’antica fastosità rimase però soltanto un ricordo nostalgico d’altri tempi e, anzi, vi fu una progressiva decadenza che culminò nel 1866 con la seconda soppressione del monastero, questa volta ad opera del giovane Regno di Italia. Nel 1882 la Certosa fu dichiarata monumento nazionale e affidata alle cure del Ministero dell’Istruzione Pubblica.

Nonostante l’importante riconoscimento rimase abbandonata per molti anni, utilizzata finanche come campo di prigionia nelle due guerre mondiali, ed infine come orfanotrofio. Solo nel 1982 iniziò un lungo e complesso lavoro di restauro che ha riportato l’antica struttura all’originario aspetto: dal 1998 la Certosa di San Lorenzo è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

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